Gli ultimi fatti politici riguardanti il M5S, più la convalescenza, che mi terrà a casa ancora per un po', fanno sì che io abbia molto tempo per rivivere appieno fasi di alti e bassi politico-umorali, tipici dello schizofrenico.
Dopo la pioggia di critiche per le vicende Raggi - vittima dei suoi errori solo in termini di scelta dei collaboratori, quanto di un'informazione da dittatura sudamericana anni '70 - e codice etico - se tutti i partiti l'applicassero avremmo lo sperato rinnovamento della classe politica -, il mio mai celato appoggio nei confronti del Movimento prendeva convinzione: se il M5S è attaccato con questa disonestà intellettuale, siamo sulla buona strada.
Finché, domenica, il "Garante" pubblica un post raccapricciante nella forma e nel contenuto. Ora, io ritengo che non posso e non potrò mai anteporre gli interessi di chicchessia o di un partito al mio spirito critico e alla mia onestà intellettuale, per questo non posso esimermi dalle seguenti considerazioni.
Il post incriminato, per come è scritto, già dà una risposta alla domanda che pone: questo ha, di fatto, pilotato la votazione ALDE/EFDD. Ha buon gioco il "Garante" a tenere questo comportamento, perché sa, ahimé, che il gregge di pecore che segue ciecamente il pastore è presente anche nel Movimento, tanto quanto negli altri partiti. E questo è, o dovrebbe essere, un problema per chi propone costantemente il mantra della democrazia diretta.
Sempre nel metodo, oltre a tutto ciò, è vergognoso come chi professa la trasparenza uber alles abbia stretto un pre-accordo e messo lo stesso in votazione, senza che molti dei suoi europarlamentari lo sapessero. Semplicemente scandaloso.
Ma non è tutto, poiché, anche nel merito, la mossa si è rivelata un maldestro tentativo di suicidio, bloccato solo dal rifiuto dell'ALDE. Leggo e ascolto tristi tentativi di difendere il passaggio ad un gruppo euro-fanatico ed ultra-europeista citando l'indipendenza per i partiti all'interno dei gruppi dell'Europarlamento. Ma come si può giustificare in maniera così semplicistica una mossa che, di fatto, avrebbe posto il M5S in un contesto agli antipodi rispetto a quanto proposto con il programma per le Europee 2014 e sul quale ha ricevuto il mandato di 6 milioni di elettori?
Credere ad una giustificazione di questo tipo è indegno, in particolar modo per un elettore, iscritto o attivista del Movimento. Chi si schiera anche questa volta con il "Garante" e, magari, attacca i due eurodeputati fuoriusciti si divide in due categorie:
- i tifosi o, per dirla alla Mentana, i webeti per i quali la "Verità" si trova su beppegrillo.it;
- i non-webeti che, dopo uno sforzo intellettuale non indifferente, con sofferenza tirano le somme e giungono alla conclusione che non possono che, guarda caso, essere d'accordo con il "Garante" anche stavolta (ah, e chi dissente è un venduto).
Entrambe le categorie le lascerei volentieri, in rigorosa esclusiva sebbene già non gli manchino, a quei partiti che negli ultimi 20 anni hanno campato sull'ignoranza del popolo e sulla disonestà intellettuale propria e di quegli elettori che li votavano per interesse.
Il motivo per cui finora ho sostenuto il Movimento è il seguente: dalle elezioni del 2013 ad oggi, ogni singola votazione in Parlamento ha perfettamente rispettato il mandato elettorale conferitogli da me e altri 8,5 milioni di italiani. Questo tentativo di suicidio degli ultimi giorni mi fa pensare che, anche nel Movimento, il rispetto del programma è un qualcosa che esiste, sì, ma che non può essere dato per scontato. Purtroppo.
Qualora il Movimento si riscoprisse eurista ed europeista non esiterei a togliere il disturbo, contribuendo a lasciarlo in mano a webeti e yesmen o yeswomen intellettualmente deboli, se non interessati. E così finirebbe il Movimento, perché nato proprio per combatterle queste logiche.
Scusate lo sfogo, ne avevo bisogno come l'ubriaco, a volte, ha bisogno di rimettere.