Abbiamo affrontato in altre occasioni gli aspetti inerenti al cosiddetto "un po' enfaticamente strumento di libertà" (cit. Draghi), ovvero il green-pass, alle controversie, alle analogie con altri documenti abilitanti rispetto alle attività della nostra quotidianità. Il lasciapassare verde, da quel 22/7/2021, giorno in cui ci è stato presentato dal Presidente del Consiglio Draghi, ha subìto due revisioni molto profonde, che hanno portato alla versione Super e la versione Mega. Ci risulta tuttavia alquanto curioso il motivo per cui tali nuovi accorgimenti si siano resi necessari, poiché Draghi ci aveva dato già lo scorso luglio la garanzia che con il green-pass base avremmo potuto accedere a luoghi di svago con la "garanzia" (cit.) di ritrovarci tra persone non contagiose. Vedremo nel proseguio dell'articolo se questa affermazione, che intrinsecamente rappresentava la creazione di due categorie all'interno del Paese, sia poi stata sostenuta dai fatti o meno.
Proviamo pertanto a ricordare le caratteristiche principali e ripercorrere i passaggi fondamentali di applicazione delle norme del green-pass base, del super green-pass e del neo-coniato mega green-pass.
Il green-pass base si può ottenere con un tampone antigenico o molecolare e ha durata di rispettivamente 48h o 72h, con un ciclo completo di vaccinazione, non necessariamente con dose booster, o con un certificato di guarigione. Negli ultimi due casi, a partire dal 1/2/2022, il certificato avrà validità ridotta da 9 a 6 mesi, a causa dei dati che hanno mostrato come la protezione rispetto al contagio dei vaccini Covid cominci a calare significativamente dopo 5 mesi dalla seconda dose.
Il super green-pass equivale al green-pass base, eccetto per la possibilità di essere ottenuto con un tampone negativo: di fatto quindi esclude i non vaccinati.
Il mega green-pass, che entrerà in vigore dal 30/12/2021, potrà essere ottenuto da soggetti che hanno completato il ciclo vaccinale primario o con un tampone per una validità di 48-72h oppure sottoponendosi a terza dose per una validità di sei mesi.
Andiamo quindi ad analizzare il grafico che trovate nell'immagine, focalizzandoci sulle date riportate. Il green-pass base entra in vigore il 6/8/2021 principalmente per università, ristoranti e bar al chiuso. In quel momento c'è un numero di contagi superiore al 2020, ma più tamponi eseguiti, mentre i decessi presentano numeri esigui. Nell'immediato la curva dei contagi non sembra giovarne e il 1/9/2021 la stessa misura viene applicata ai trasporti a lunga percorrenza. Di lì a poco la curva comincia a calare e cominciamo a sentir parlare degli effetti positivi del green-pass.
Il 15/10/2021 entra in vigore il green-pass sul luogo di lavoro, misura criticata e controversa in quanto mette un forte limite ad uno dei diritti fondamentali per tutti coloro che non si sono vaccinati. Si scoprirà solo in seguito che in concomitanza della misura la curva dei contagi tocca un minimo e da quel momento riparte la salita. Possiamo quindi dire che l'aumento ora è dovuto all'applicazione del green-pass sul lavoro, tanto quanto il calo precedente merito del green-pass per i ristoranti? Dal nostro punto di vista entrambe le affermazioni sono da considerare false.
A causa del costante aumento dei contagi, dovuto banalmente alla stagionalità del virus, il 6/12/2021 il Governo ha deciso di istituire il super green-pass e imporlo per l'accesso ad alcuni luoghi e servizi. Da quel momento la curva ha continuato a crescere, portando il Governo a definire il mega green-pass, che entrerà in vigore dal 30/12/2021.
Ciò che ci è stato mostrato nei giorni delle festività natalizie è, però, la totale infondatezza della misura del green-pass in ogni sua forma, in quanto basato sull'assunzione che il vaccinato non possa né contagiarsi né contagiare, nonché la totale assenza di correlazione tra questo strumento, i suoi inasprimenti e l'andamento dei contagi. Il 24 e 25 dicembre 2021, con il Paese in piena psicosi da contagio a causa del brusco risveglio dettato dal sempre maggior numero di vaccinati infettati, si sono registrati i record di positivi e tamponi, con più di 50mila contagiati e quasi un milione di test eseguiti. Ciò che ha sorpreso è come il tasso di positività sia risultato, in quei giorni, superiore a quello dei giorni precedenti, in cui i test oscillavano tra i 300mila e i 600mila, prevalentemente tra i non vaccinati che ne avevano necessità per poter lavorare. E' stato riscontrato infatti nei giorni di Natale un tasso di positività superiore al 5%, rispetto al 3-3,5% dei giorni precedenti, a testimonianza del fatto che paradossalmente i vaccinati potrebbero addirittura contagiarsi più dei non vaccinati. Se questo è vero lo scopriremo dai dati del prossimo bollettino ISS, tuttavia già possiamo con certezza affermare che il green-pass, in ogni sua forma, si è rivelato uno strumento non solo inutile, ma controproducente, in quanto ha spinto i vaccinati a non effettuare tamponi e ha dato loro la possibilità di continuare ad accedere a luoghi e servizi anche ove presentassero lievi sintomi, rappresentando di fatto un fattore determinante di contagio.