L'articolo che sto per scrivere giunge a conclusioni piuttosto forti, basandosi esclusivamente su dati e fonti ufficiali. Pertanto ritengo sia doveroso riportare le fonti prima di sviluppare il ragionamento. Nell'elenco seguente è riportato quale dato è stato utilizzato e il link da cui è stato preso, poi si procederà con alcune note metodologiche.
- Dati su popolazione italiana, fonte Istat http://dati.istat.it/Index.aspx?QueryId=42869
- Dati su decessi per fascia di età, fonte Sole 24 Ore https://lab24.ilsole24ore.com/coronavirus/#
- Dati su percentuale di popolazione vaccinata per fascia di età, fonte Sole 24 ore https://lab24.ilsole24ore.com/numeri-vaccini-italia-mondo/
- Dati su distribuzione reazioni avverse, fonte Aifa 8 rapporto del 26/8 https://www.aifa.gov.it/farmacovigilanza-vaccini-covid-19
- Dati su patologie pregresse dei deceduti Covid, fonte ISS https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-decessi-italia
- Dato aggregato sulle dosi somministrate ad oggi in valore assoluto, fonte Governo https://www.governo.it/it/cscovid19/report-vaccini/
Per quanto riguarda la procedura applicata, le note necessarie alla comprensione dei dati che saranno esposti sono le seguenti:
- Per il calcolo di letalità e mortalità per la fascia 10-19 è stata considerata tutta la popolazione della fascia, per il calcolo delle reazioni avverse soltanto la fascia 12-19
- I dati Aifa sulle reazioni avverse al 26/08/2021 riportano 91360 reazioni avverse, mentre il lavoro applica la distribuzione riportata dal report Aifa al totale dei vaccinati, distinguendo per tipo di dose (il tasso relativo alla prima dose è applicato a chi ha ricevuto almeno una dose, il tasso della seconda dose solo a chi ha ricevuto entrambe) al 02/10/2021, pertanto la somma delle reazioni avverse risulta una proiezione al 02/10/2021 che produce 100860 reazioni avverse; la stima è ragionevole in quanto 76509846 dosi hanno prodotto le 91360 reazioni del report del 26/08/2021, ad oggi le dosi somministrate sono 85084767: circa il 10% di dosi in più in proiezione dovrebbero aver prodotto circa il 10% di reazioni in più
- Il totale delle reazioni avverse per fascia di età è stato calcolato moltiplicando il tasso di reazioni ogni 100mila somministrazioni, distinguendo il tasso per la prima o la seconda dose e la quantità e tipologia di dosi somministrate, per il totale delle somministrazioni diviso 100mila
- Il totale dei vaccinati è stato calcolato moltiplicando la copertura vaccinale completa per il totale della popolazione per fascia di età con vaccinazione completa a cui si è sommato la copertura vaccinale parziale per il totale della popolazione con vaccinazione parziale, tenendo in conto le fasce di età
- Per la fascia 80-89 e >90 è stata considerata la stessa copertura vaccinale in quanto i dati sono riportati per 80+ dal Sole 24 Ore
- Per i decessi con patologie pregresse, il dato del 3% (approssimazione del 2,9%) è stato considerato uniformemente distribuito per ciascuna fascia di età
- Per le reazioni avverse, la distribuzione tra reazioni lievi (86,1%) e gravi (13,8%) è stata considerata uniformemente distribuita per tutte le fasce di età
La prima considerazione è che purtroppo è stato molto complesso trovare tutti i dati e, nonostante ricerche approfondite e infografiche di Aifa e ISS (qua trovate un esempio https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-sorveglianza-dati scaricando “Epidemia COVID-19. Aggiornamento nazionale 29 settembre 2021”) che effettivamente mostrano tutti i dati utili a capire la situazione, non è possibile accedere ad alcune informazioni fondamentali, come il numero di ricoverati in reparti ordinari o nelle terapie intensive per fascia di età oppure la distribuzione del numero di patologie per fascia di età. Si trovano, invece, informazioni molto approfondite e ben graficate sul sito dell'INFN https://covid19.infn.it/iss/, ma anche qua il download dei dati fornisce dataset praticamente non integrabili in fogli di lavoro, nonostante una richiesta di supporto all'INFN stesso, rimasta purtroppo inevasa.
Queste erano le doverose premesse da fare prima di mostrarvi dei dati che sono a tutti gli effetti sconvolgenti. Come ben sapete, da marzo dello scorso anno, come anche affermato da Pregliasco su La7, è tramite la paura iniettata dai media nelle nostre case che si spinge la popolazione ad accettare imposizioni e limitazioni certamente non immaginabili fino a poco tempo fa. Tutti i giorni ci vengono ricordati i 130mila morti, i nuovi positivi, i ricoverati e le terapie intensive. Questi numeri bastano ad incutere terrore e convincere la popolazione a vaccinarsi, riportando percentuali di efficacia del vaccino sempre superiori al 90% e parlando di immunizzazione. Nessuno specifica, ad esempio, che l'efficacia è relativa e varia sia per fascia d'età che nel tempo. L'efficacia relativa si calcola come 1-n.evento vaccinati/n. evento non vaccinati (trovate la definizione in calce al report Aifa), pertanto se in una data fascia avessimo 1 morto non vaccinato su un 1000 contagiati non vaccinati e 0 morti vaccinati su 10 contagiati vaccinati, l'efficacia del vaccino risulterebbe del 100%. Si tratta pertanto di una misura che ci dice di quanto si riduce relativamente un rischio, ma che non considera i rischi assoluti. L'RRR e l'ARR sono, infatti, due parametri standard nell'ambito scientifico e misurano il Relative Risk Ratio e l'Absolute Risk Ratio. Qualche tempo fa la prestigiosa rivista The Lancet pubblicò un articolo che poneva esattamente questo tema: va bene il rischio relativo, ma qual è quello assoluto e di quanto viene ridotto dal vaccino? Trovate qua l'articolo https://www.thelancet.com/journals/lanmic/article/PIIS2666-5247(21)00069-0/fulltext.
L'analisi dei dati che vi ho presentato mira proprio a chiarire queste tematiche, ma non solo. Poiché in un bilancio abbiamo i costi oltre ai ricavi, ritengo che la prima domanda da porci nel momento in cui si va ad affontare la decisione sul vaccinarsi o meno è relativa a comprendere e paragonare i rischi che si corrono vaccinandosi o non vaccinandosi. Sono quindi andato a calcolare la letalità (numero di morti sul totale dei positivi) per fascia di età e l'ho paragonata con la probabilità di incorrere in una reazione avversa, lieve o grave, da vaccino. Vi riporto in calce la tabella di sintesi, relativamente alla quale mi sento di esporre le seguenti considerazioni:
- Distribuzione dei decessi, mortalità (totale dei decessi sul totale della popolazione) e letalità sono estremamente più alte nelle fasce over 60 che in tutte le altre; la malattia non può quindi essere approcciata allo stesso modo per tutti
- Per gli under 40, indipendentemente dalle condizioni di salute, è paragonabile o più alto il rischio di una reazione avversa da vaccino rispetto alla letalità da Covid
- Per gli under 40 senza patologie è molto più alto il rischio di reazione avversa da vaccino rispetto alla letalità da Covid
In sintesi, quindi, dobbiamo concludere che la strategia con cui affrontare l'emergenza sanitaria dovrebbe essere stata molto diversa rispetto a quella scelta dai nostri politici. Come ci hanno spiegato bene alcuni dei medici che frequentano spesso i salotti televisivi, ad esempio Crisanti, Bassetti o Cartabellotta, il vaccino non immunizza, non è sterilizzante e quindi non blocca la catena del contagio. Al momento non ci sono studi definitivi relativamente alla probabilità che ha un vaccinato di contagiarsi e contagiare, quello che è evidente è che la copertura del vaccino cala drasticamente nel tempo e, di conseguenza, molti paesi hanno iniziato la somministrazione della terza dose per sollecitare nuovamente la risposta anticorpale dei vaccinati. E' altrettanto inconfutabile come un vaccinato possa contagiare, sebbene non sia noto in quale misura (Fauci in passato ha affermato che a causa della variante Delta un vaccinato contagia quanto un non vaccinato).
Mi chiedo pertanto se sia stato giusto ed etico, tramite l'obbligo surrettizio del green pass, spingere le fasce più giovani a vaccinarsi, nonostante per loro sia più pericoloso il vaccino che il Covid e che vaccinandosi non apportino alcun beneficio dimostrato alla collettività, non bloccando la catena del contagio. Mi chiedo, poi, se sia giusto ed etico che il Ministero della Salute abbia impedito le autopsie a marzo del 2020 e poi imposto ai medici un protocollo di cura basato sulla tachipirina e la vigile attesa, senza alcuna evidenza scientifica a supporto dello stesso e nonostante studi ed esperienze di medici che dal campo suggerivano approcci diversi e sicuramente tempestivi, senza alcun tipo di attesa. Mi chiedo, infine, se sia giusto accettare passivamente che dal 15/10/2021, in nome della prosecuzione di una campagna vaccinale più fideistica che scientifica, alcuni cittadini siano costretti a dover scegliere tra il diritto alla salute e alle cure che preferiscono e il diritto al lavoro, che spicca nel primo articolo della nostra Costituzione. Il green pass per accedere al posto di lavoro è uno scempio, una macchia che rimarrà per sempre indelebile nella storia della nostra Repubblica, nelle biografie di chi lo ha imposto e di chi lo ha accettato. E, per fortuna, rimarrà nella biografia di tutti gli altri di averlo combattuto.
PS: per chi volesse approfondire o contestare i dati sono ovviamente disponibile a rivedere insieme il foglio di calcolo e l'elaborazione dei dati.