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PAGA PANTALONE

2021-11-01 22:44

Federico Doricchi

attualità, politica, vaccino, tamponi, sanità, diritti,

PAGA PANTALONE

Ci teniamo, in luogo della stesura di questo articolo, a sottolinearne la suddivisione in due parti: la prima, di natura analitica e supportata...

Ci teniamo, in luogo della stesura di questo articolo, a sottolinearne la suddivisione in due parti: la prima, di natura analitica e supportata da dati, ha una finalità che definiremmo provocatoria, per poi proseguire invece con la seconda, conclusiva, che ribadirà quelle che sono le nostre più ferme convinzioni.

 

Dal 15/10/2021, come tutti sappiamo, in Italia è necessario esibire il green-pass per poter accedere al posto di lavoro. Ricordiamo che le condizioni per ottenere il lasciapassare sono le seguenti:

 

  • essersi sottoposti al ciclo completo di vaccinazione, che garantisce il green-pass per 12 mesi, a partire da 15 giorni dopo la somministrazione della prima dose o della dose unica
  • essere guariti dal Covid, che garantisce il green-pass per 6 mesi
  • essersi sottoposti a un tampone antigenico rapido o molecolare, che garantiscono il green-pass rispettivamente per 48 e 72 ore

 

Tralasciando per il momento il caso dei guariti, in quanto non è ovviamente possibile determinare quando contrarre il virus, né lo auspichiamo per chicchessia, ci concentriamo sulle due restanti condizioni per ricevere il lasciapassare: il tampone e la vaccinazione. La questione che andiamo ad analizzare è quella dei costi, in quanto, recentemente, si è sollevato il dibattito relativamente alla gratuità dei tamponi in modo da permettere a tutti di poter continuare a lavorare. Tale proposta è stata portata avanti senza successo, ad esempio, anche da Beppe Grillo, che ha trovato il niet del Ministro della Salute in primis, poiché si è ritenuto che si sarebbe così disincentivata la campagna vaccinale, oltre a ingenerare dubbi in chi si fosse già sottoposto alla vaccinazione.

 

Uno degli argomenti portati nella discussione è stato quello dei costi, andiamo pertanto ad analizzarli. L'Italia ha speso finora per la vaccinazione 2,1 mld di € e sta prevedendo di stanziare nella finanziaria per il 2022 ulteriori 1,85 mld. Al momento vogliamo concentrarci sui 2,1 mld iniziali, ai quali ipotizziamo di sommare un 20% (nostra stima) di costi di gestione (trasporto, manutenzione, somministrazione, ecc...). Arriviamo quindi a stimare la spesa per la somministrazione del vaccino, a chi ha deciso di accedere a questa possibilità fornita gratuitamente dallo Stato ai cittadini, in 2,5 mld di €. Considerando un totale di circa 46,7 mil di vaccinati, la spesa pro-capite che lo Stato si è assunto a oggi per un vaccinato è di 53,5 €,  garantendo al vaccinato 365 giorni di green-pass. Pertanto dobbiamo subito annotare che l'argomento per cui il vaccino è gratuito sia da rigettare.

 

Ma cosa significherebbe spendere la stessa cifra per un non vaccinato? Andando a indagare sul web, ci siamo imbattuti, ad esempio, in questo sito che vende tamponi validi per il green-pass a distributori e rivenditori. 

 

https://misterprotezione.it/negozio/test-covid/test-covid-nasofaringeo-rapido-clungene-cov-2-istantaneo-cert-ce-notificato-ministero-della-salute/?utm_source=kelkooit&utm_medium=cpc&utm_campaign=kelkooclick&utm_term=MisterProtezione+TEST+COVID+TAMPONE+CLUN&from=kelkoo

 

Per medi volumi, poco più di 1000 tamponi, il costo unitario del tampone è di 2 €. Stimiamo quindi, nel caso di volumi di milioni di tamponi, un costo unitario per lo Stato che potrebbe variare tra 0,50 € e 1 €. In tal caso, con gli stessi 53, 5 € spesi dallo Stato per ciascun vaccinato, l'Italia potrebbe offrire ai non vaccinati tra i 53 e i 107 tamponi, che moltiplicando per le 48 h di validità del green-pass ottenuto con il tampone, garantirebbe il lasciapassare ai non vaccinati per un minimo di 106 e fino a un massimo di 214 giorni, ovvero da circa 3,5 mesi a circa 7 mesi di green-pass.

 

Le differenze tra i 53,3 € spesi per i vaccinati e i non vaccinati sarebbero le seguenti:

 

  1. i vaccinati hanno, a parità di spesa, diritto al green-pass per 12 mesi, mentre i non vaccinati lo avrebbero al più per 7 mesi. Ci sentiamo, però, di aggiungere una ulteriore considerazione, ovvero che è ormai dimostrato che l'efficacia della vaccinazione si mantiene alta nei primi 3 mesi in termini di copertura rispetto al contagio, ma poi man mano decade e porta un vaccinato a poter contagiare in misura simile rispetto a un non vaccinato (suggeriamo per approfondimento la lettura di due studi recentemente pubblicati sui prestigiosi The Lancet https://www.thelancet.com/journals/laninf/article/PIIS1473-3099(21)00648-4/fulltext e British Medical Journal https://www.bmj.com/content/375/bmj.n2638). Di contro, il non vaccinato, nei 7 mesi di copertura del suo green-pass, sarebbe costantemente controllato e avrebbe la garanzia di non essere positivo, garanzia che un vaccinato non può avere, pur potendo liberamente accedere a luoghi e servizi senza restrizioni.
  2. i vaccinati hanno, nei primi mesi dalla vaccinazione, una ridotta probabilità di sviluppare i sintomi gravi della malattia e, conseguentemente, una ridotta probabilità di essere ricoverati in reparti ordinari o di terapia intensiva. Abbiamo analizzato l'ultimo bollettino disponibile dell'ISS, quello del 27/10/2021, che riporta l'attuale suddivisione dei ricoverati tra vaccinati e non (qui potete trovare il link https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-sorveglianza-dati).  Dal bollettino emerge che, al 27/10/2021, il totale di ricoverati per o con Covid nel SSN è di 5305 persone, di cui 1943 vaccinati con doppio ciclo (37%). 3177 non vaccinati (60%) e 185 con ciclo di vaccinazione incompleto (3%). Quindi è sicuramente più probabile per un non vaccinato rappresentare un costo per il SSN a causa di ricovero da Covid, ma allo stesso tempo la differenza non è così schiacciante come ci saremmo attesi. Va inoltre considerato il costo rappresentato dalle decine di migliaia di reazioni avverse alla vaccinazione, che non ci è possibile stimare, ma che probabilmente ridurrebbe ulteriormente la differenza di costo tra le due categorie

 

Concludiamo, quindi, la prima parte del nostro articolo constatando che l'argomento comune per cui la vaccinazione sia gratuita e garantisca una riduzione dei costi per il SSN risulti sicuramente falsa per il primo aspetto e fortemente contestabile per il secondo. Addentrandoci, però, nella parte in cui andiamo a trarre le nostre conclusioni, ci sentiamo di rinnegare in toto l'analisi portata qualche riga fa. Per quale motivo? Semplicemente perché questo blog nasce avendo chiaro il suo faro, che è la Costituzione della Repubblica Italiana, che sancisce in maniera inequivocabile i diritti dei cittadini italiani. Tra gli articoli che ci sentiamo di riportare, pensiamo in particolar modo all'articolo 4, all'articolo 32,  che tutelano rispettivamente il diritto al lavoro e il diritto alle salute, oltre all'articolo 53, che determina come ciascuno debba contribuire alle spese dello Stato in equa misura. Crediamo fermamente, infatti, che lo Stato debba rispettare i diritti stabiliti insindacabilmente dalla Costituzione su cui si fonda, ma ricordando sempre che lo Stato è fatto da cittadini, da un popolo che deve unirsi sotto un'unica bandiera, rispettando i diritti dei propri concittadini, ricordando che le tasse con cui si contribuisce ai servizi per la collettività rappresentano la cifra che ci rende Nazione e non individui, che ci garantisce solidarietà e sostentamento nei luoghi e nei momenti in cui, da soli o con il solo supporto delle nostre famiglie, non potremmo farcela.

 

Non neghiamo di trovarci spesso, ad esempio, in disaccordo con il modus operandi con cui la televisione di Stato o i giornali finanziati con fondi pubblici divulgano notizie a nostro parere incomplete o fuorvianti, ma mai ci permetteremmo di mettere in dubbio il diritto dei cittadini di informarsi tramite questi media. Piuttosto riteniamo che questi servizi vadano migliorati in ottica di garanzia di pluralismo reale e non fittizio. Non ci sogneremmo mai di voler interrompere il pagamento delle tasse, magari per mancanza di condivisione di programmi scolastici o metodi didattici della scuola pubblica o per le liste di attesa che ci troviamo ad affrontare quando dobbiamo ricorrere al SSN. Piuttosto siamo disposti a portare il nostro contributo affinché questi servizi risultino più efficienti ed efficaci. Auspichiamo che questa fase storica si chiuda presto, poiché la spaccatura in categorie contrapposte creatasi negli ultimi mesi, fomentata da un Governo molto spesso dimostratosi inadeguato, nuoce gravemente agli adulti di oggi, ma soprattutto a quelli di domani, che rischiano di trovarsi a guardare il prossimo non come un concittadino con cui costruire un Paese migliore, ma come un pericolo da evitare in ogni modo.

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